Molte sono le ragioni che ci spingono a raccomandare la visita del Monte Falterona e Monte Falco, le cime più elevate
dell’Appennino Tosco-Romagnolo, immerse nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona
e Campigna a quota 1654 e 1658 rispettivamente.
Siamo sullo spartiacque Appenninico in corrispondenza delle province di Firenze, Arezzo e Forlì-Cesena, un vero e
proprio crocevia di sentieri immersi in un ambiente naturale di elevato pregio con estesi boschi di faggio, ruscelli e
cascate, un vero e proprio paradiso naturale dove si avverte anche l’antica presenza dell’uomo, da luogo di
insediamento e passaggio di Etruschi e Longobardi ad uomini di cultura come Dante Aligheri.
Tra i diversi itinerari ben segnalati dal Parco, la visita al Monte Falterona dovrebbe necessariamente includere alcuni
luoghi di notevole interesse storico-paesaggistico:
LA GORGA NERA
Area umida di straordinaria importanza nei progetti di salvaguardia degli habitat della fauna rara e minacciata del
Parco Nazionale, in particolare riguardo alla conservazione e riproduzione della Rana Temporaria o Montana, presente
in alcune zone del Parco al di sopra dei 700 metri di quota, anfibio che si riproduce presso acquitrini,laghi o torbiere
d’alta quota.
CAPO D’ARNO
“…per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona e cento miglia di corso nol sazia” Dante Alighieri,
XIV Canto del Purgatorio
Località situata a 1358 metri di quota sul versante meridionale del Falterona, ospita la Sorgente dell’Arno ,fiume
simbolo della Toscana e storica forza motrice di innumerevoli attività economiche come cartiere,ferriere,segherie ed
altro,dal XVI Sec. veicolo di trasporto del legname verso Firenze e Pisa.
Il complesso “Capo d’Arno” è stato acquistato dal parco nel 2003 con lo scopo di preservare il valore storico e paesaggistico dell’area.
IL LAGO DEGLI IDOLI
Piccolo lago in quota situato presso un’importante asse viario comunicante l’Etruria con la Pianura Padana fu oggetto
di una clamorosa scoperta nel 1838, quando una pastorella trovò una statuetta bronzea in maniera fortuita.
Successive investigazioni portarono alla scoperta di un patrimonio incredibile di circa seicento statuette, circa mille
pezzi di bronzo, monete, frammenti di armi, manufatti, purtroppo oggi in gran parte dispersi.
L’ampia gamma e la tipologia dei reperti testimonia la frequentazione del sito tra il VI ed il IV Sec. AC come Santuario
di epoca Etrusca, mentre i votivi anatomici alludono ad un aspetto risanatore delle acque.
L’AREA DI TUTELA DEL MONTE FALCO
L’area di vetta del Monte Falco è un’eccezionale rifugio di specie floristiche rare e minacciate come l’Anemone a Fiori
di Narciso, la Sassifraga, la Genziana e la Viola, un vero e proprio giardino alpino.
L’Ente Parco ha istituito una zona di conservazione integrale con divieto d’accesso al di fuori dei sentieri segnati, si
raccomanda di seguire le direttive per continuare a godersi di questo straordinario ambiente naturale.
LE BALZE DELLE RONDINAIE
Straordinario geosito costituito da un’estesa ed articolata parete rocciosa che delimita verso nord-est la testata del
fosso di Falterona, spettacolari stratificazioni arenaceo-marnose a “gradoni” di origine tettonica , di notevole impatto
nel contesto del paesaggio sottostante Pian delle Fontanelle.
LA CASCATA DEL PISCINO
Spettacolare salto d’acqua tra le tra rocce d’arenaria sotto le pendici del Monte Falco, un luogo davvero magico ed
inaspettato dove la potenza dell’acqua si sprigiona in ben 70 metri in una magnifica faggeta.
E voi avete già visitato il Monte Falterona?
Per chi desidera visitare questi luoghi assieme a noi in un’escursione guidata, consigliamo d’iscriversi alla nostra
prossima escursione di Domenica 12 Giugno clicca qui