Un luogo isolato e remoto, la leggenda narra che attorno al castello si aggiri ancora il fantasma di Ilario Brandani, unico superstite della trecentesca epidemia di “morbo oscuro”.
Le numerose grotte di Poggio Mutti furono il veicolo per le prime esplorazioni minerarie attraverso un articolato sistema di pozzi che permettevano di accedere ai giacimenti di rame ed argento, mentre in superficie si estraeva il marmo rosa utilizzato per gli ornati del Duomo di Siena.
I boschi della Riserva Naturale Cornate e Fosini nei versanti settentrionali presentano grandi estensioni forestali con associazioni di carpino nero, roverella, cerro, orniello, acero e castagno, celebre è il Castagnone di Fosini, un esemplare di tipo monumentale.
Gli scenari fluviali della riserva sono di grande pregio, in particolare il Rio Riponti con le sue gole calcaree scorre in un ambiente incontaminato all’ombra del suggestivo castello.
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